domenica 11 novembre 2012

Protocollo acqua alta 40xvenezia

PROPOSTA PER UN PROTOCOLLO DI PROCEDURE COMUNI
PER UN PIANO DI EMERGENZA MAREE


PREMESSA

Da un’indagine svolta all’interno del movimento dei 40xVenezia e tra diversi cittadini ed operatori
commerciali del territorio comunale, sono emerse come avvertite le seguenti necessità:

-condivisione di parametri chiari che definiscano i vari livelli d’emergenza prevista o raggiunta a
cui corrispondano precise sequenze di azioni istituzionali coordinate;

-elaborazione di un piano di “Emergenza Maree” (in caso di Acqua Alta o Acqua Bassa)
supportato da un’adeguata, capillare e tempestiva informazione alla popolazione;

-stesura di un protocollo condiviso che faccia scattare una serie di provvedimenti cautelativi, quali:
a) Interruzione “automatica” di qualsiasi azione sindacale sull’intero territorio comunale
b) Sospensione della raccolta rifiuti e conseguentemente il divieto di lasciare in calle i suddetti da
parte dei cittadini
c) Sospensione delle attività didattiche o alternative alle stesse
d) Istituzione di centri di pronto intervento civile dove le organizzazioni riconosciute di volontariato
possano prestare la propria opera
e) Formazione e informazione cittadina e scolastica del protocollo di emergenza cittadina
f) Coinvolgimento di concessionari di trasporto privato di persone che prestino servizio gratuito di
quanti necessitano di spostamenti urgenti per responsabilità nel piano di emergenza

Fermo restando l'indiscutibile e prezioso impegno profuso da Protezione Civile e volontari, come
40xVenezia abbiamo ipotizzato la possibilità di avviare un tavolo di lavoro cittadino -aperto anche
ad associazioni e altre rappresentanze della società civile veneziana -che elabori un'efficace
integrazione e completamento delle procedure già in essere da parte delle istituzioni preposte
(Comune, Prefettura, Protezione Civile...) nonché del Piano Provinciale di Emergenza, elaborato
come da D.L.vo 112/98, al fine di creare maggiore efficacia e complementarietà tra istituzioni e
cittadini in un’azione comune e corale volta all'affrontare i disagi e i pericoli che situazioni di
emergenza legata alle maree comportano alla popolazione residente e agli ospiti della città.
Siamo infatti fortemente convinti che un ampliamento e un consolidamento di protocolli di
emergenza sia indispensabile, inserendovi eventualmente anche istituzioni ed enti che hanno larga
presenza di sedi ed attività in centro storico.
Inoltre auspichiamo in tal modo di favorire un miglior coordinamento tra centro maree, istituzioni,
enti vari, imprese e cittadini, avvertito dalla città, come si può evincere dalle tante proteste emerse
nei primi giorni di dicembre.

Quale primo strumento di cui dotare tale tavolo, abbiamo quindi elaborato la seguente proposta di
protocollo di procedure comuni per un piano di emergenza “maree”, dove specificare in termini di
competenze e reperibilità, i ruoli che ogni istituzione deve avere nel caso si verifichi l'emergenza.
Poiché qualsiasi piano di protezione civile prevede dei protocolli fra i vari attori che entrano in
gioco in caso di emergenza, detto protocollo deve prevedere un piano di emergenza da aggiornarsi
ogni 6 mesi



LA PROPOSTA

1. Del principio di “Emergenza”
E’ indispensabile arrivare alla definizione chiara e inequivocabile dei parametri che individuano i
vari livelli d’emergenza ai quali corrispondano precise sequenze d’azioni istituzionali coordinate

2. Del potenziamento del Centro Maree
Poiché nell’attuale stato di vulnerabilità la previsione degli eventi eccezionali di acqua alta è alla
base di tutte la catena informativa che permette alla cittadinanza di difendersi per tempo, si ritiene
che la preziosa e indispensabile opera svolta dagli addetti del Centro Maree non solo debba essere
maggiormente conosciuta, ma anche maggiormente valorizzata, ad esempio attraverso azioni di
potenziamento del centro, della sua rete telemareografica e correntometrica e della modellistica
impiegata, da concordare con il centro stesso.

3.Dell’informazione al pubblico

Si ritiene debba essere implementato il servizio di informazione in tempo reale della situazione
maree, segnatamente attraverso:
a) Maggiore promozione del sistema di allerta capillare del rischio acqua alta via sms e sviluppo
dello stesso (anche mediante eventuali accordi con i gestori telefonici volti a contenere i costi);
b) attivazione di specifica messaggistica sui display posizionati presso le fermate degli autobus (o
all’interno degli autobus) ACTV e/o ATVO diretti a Venezia che avvertano del livello dell'acqua,
così che chi arriva dalla terraferma possa regolarsi di conseguenza.
c) attivazione di specifica messaggistica sui display posizionati presso le uscite degli aeroporti
dedicati a Venezia (Tessera e Treviso)
d) Avvisi audio nelle principali Stazioni ferroviarie del Dipartimento Regionale Veneto e
e) Sistema di rilevamento e successiva informazione sul web del centro maree con aggiornamenti in
tempo reale, grazie alle segnalazioni di soggetti aderenti al presente protocollo e presenti nei diversi
punti della laguna.
f) Miglioramento della distribuzione di materiale a stampa (guida con mappa) multi-lingue per
informare anche le presenze straniere sulla tipologia del fenomeno “acqua alta” e le sue
caratteristiche, su eventuali procedure da seguire nonché sui presidi medici, ospedalieri e di pronto
soccorso presenti in città
g) Divulgazione di eventuali messaggi “a voce” almeno anche in inglese, per informare gli stranieri
presenti in città sullo stato della situazione.

4. Delle procedure da attivarsi durante l’alta marea
Premesso che allo stato attuale non ci è stato ancora possibile visionare tutti i documenti relativi alle
eventuali procedure già esistenti in caso di acqua alta della Prefettura, del Comune di Venezia,
dell’Actv, di Vesta, ecc., qualora tali documenti non lo prevedessero già, si propone di includere nel
Piano Emergenza:
a) obbligo di diminuzione dei limiti di velocità dei natanti con una altezza di marea superiore ai 90
cm. ed un divieto di navigazione a motore sopra il metro e 10 (tranne per i servizi pubblici e quelli
ritenuti indispensabili).
b) divieto di mettere fuori le immondizie dopo il suono delle sirene e, se già esposte, l'obbligo di
ritirarle.
c) espressa richiesta agli utenti privati affinché nei due giorni successivi al fenomeno dell’alta
marea seguano scrupolosamente le due tipologie di "differenziata" (carta, vetro e lattine) per
facilitare così lo smaltimento del sovrappiù di immondizie per lo più legate ad attività commerciali
d) utilizzo di passerelle non galleggianti con un sistema rapido di fissaggio ai cavalletti.


5. Del rilevamento di danni
Una volta individuati i diversi livelli d’emergenza, si favoriscano le seguenti azioni:
a) prelievo di campioni d’acqua in punti importanti e strategici della Laguna e dei canali interni
veneziani, al fine di analizzarne la composizione chimica e batteriologica (rischio inquinamento)
b) ai ritiri dei giorni successivi ad un fenomeno di acqua particolarmente alta, Veritas comunichi i
dati (tonnellate o metri cubi) di immondizie raccolte in più rispetto al quantitativo medio

6. Obiettivi e conclusioni
La presente proposta di protocollo – ampliabile – è volta al miglioramento dell’attuale sistema di
procedure da adottarsi fino all’entrata in funzione del sistema di salvaguardia MOSE, chiamato a
garantire il superamento delle problematiche sollevate e delle lacune evidenziate dall’attuale
sistema di gestione dell’emergenza acqua alta.

Si ritiene necessaria una verifica con i diversi soggetti interessati dai contenuti del presente
documento, perciò è nostra intenzione stimolare l’avvio di un ciclo di incontri operativi in cui i
diversi enti e istituzioni possano operare un’analisi tecnica approfondita dello stato d’essere e
confrontarsi sulla fattibilità delle nostre proposte.

Anna Brondino
40xVenezia

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