Il
nostro territorio è caratterizzato da una peculiarità pressoché unica nel
Veneto: la Regione Veneto infatti destina le risorse per il Sociale all’AULSS
12, ma in ambito locale tali risorse sono gestite dal Comune di Venezia.
La
sfida che ci aspetta è quella di far “funzionare” questa macchina elefantiaca,
costosa, poco efficiente, al fine di produrre servizi ed attività che
possano essere offerti ai nostri cittadini.
In
ambito sanitario l’Azienda ULSS
del nostro territorio negli ultimi 20 anni si è concentrata essenzialmente sulla
costruzione del nuovo Ospedale di Mestre, struttura peraltro di cui la città aveva bisogno. Solo con
l’attuale
DG dr. Giuseppe Dal Ben arrivato a Gennaio 2013 si è cominciato a mettere mano
in maniera coordinata sulla gestione di servizi e sviluppare progetti in ambito
Territoriale, progetti che ancora adesso sono sul tavolo, validi ma non ancora
completamente operativi.
Oggi
appare necessario riorganizzare i
servizi territoriali, presidiare i processi che garantiscano ai cittadini
la continuità dell’assistenza
nel passaggio dall’Ospedale al rientro a domicilio, attivare le
strutture intermedie come gli Ospedali di Comunità e le Unità riabilitative
Territoriali e quindi potenziare i servizi a domicilio spostandosi dalla logica
del posto letto Ospedaliero all’Ospedale a domicilio.
Una
efficace rete di servizi alla persona di professionisti sanitari quali
infermieri, fisioterapisti ecc. anche attraverso forme di teleconsulto potrebbe
collegare in rete medici del territorio e pazienti. Altre professionalità del sociale come assistenti familiari,
assistenti sociali, operatori sociali, necessari per l’assistenza a domicilio e
gestiti dal Settore Sociale del Comune
devono presentare una forte integrazione e un raccordo in rete con le
risorse sanitarie, abbattendo le barriere delle gestioni separate e ponendo il
paziente al centro.
Si
propone pertanto una rivisitazione totale delle modalità di assistenza domiciliare introducendo:
La
figura del caregiver: chi assiste il malato deve essere nel limite del
possibile sempre la stessa persona, in grado di deve agire assieme ad operatori
sanitari qualora ce ne fosse bisogno (cure palliative, terapia del dolore,
riabilitazione, ecc.).
Sperimentazione
di progetti di cohousing per le persone anziane autosufficienti, con la
presenza di personale medico, paramedico.
Sperimentazione
di telemedicina.
Un’altra
proposta concreta è quella di far valere la specificità del nostro territorio
attraverso la sottoscrizione di "patti per la salute di Venezia".
Inoltre, sarebbe opportuna la creazione di una commissione consiliare della salute a cui partecipino non solo i
politici ma anche i direttori degli ospedali, i rappresentati dei caregivers e
di tutte le associazioni di volontariato che si occupano di salute, al fine di
mettere in rete, migliorare ed
efficientare le cure a casa dei pazienti che ne abbiano bisogno.
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