PROPOSTA PER UN PROTOCOLLO DI PROCEDURE
COMUNI
PER UN PIANO DI EMERGENZA MAREE
PREMESSA
Da un’indagine svolta all’interno
del movimento dei 40xVenezia e tra diversi cittadini ed operatori
commerciali del territorio comunale,
sono emerse come avvertite le seguenti necessità:
-condivisione di parametri chiari che
definiscano i vari livelli d’emergenza prevista o raggiunta a
cui corrispondano precise sequenze di
azioni istituzionali coordinate;
-elaborazione di un piano di “Emergenza
Maree” (in caso di Acqua Alta o Acqua Bassa)
supportato da un’adeguata, capillare
e tempestiva informazione alla popolazione;
-stesura di un protocollo condiviso che
faccia scattare una serie di provvedimenti cautelativi, quali:
a) Interruzione “automatica” di
qualsiasi azione sindacale sull’intero territorio comunale
b) Sospensione della raccolta rifiuti e
conseguentemente il divieto di lasciare in calle i suddetti da
parte dei cittadini
c) Sospensione delle attività
didattiche o alternative alle stesse
d) Istituzione di centri di pronto
intervento civile dove le organizzazioni riconosciute di volontariato
possano prestare la propria opera
e) Formazione e informazione cittadina
e scolastica del protocollo di emergenza cittadina
f) Coinvolgimento di concessionari di
trasporto privato di persone che prestino servizio gratuito di
quanti necessitano di spostamenti
urgenti per responsabilità nel piano di emergenza
Fermo restando l'indiscutibile e
prezioso impegno profuso da Protezione Civile e volontari, come
40xVenezia abbiamo ipotizzato la
possibilità di avviare un tavolo di lavoro cittadino -aperto anche
ad associazioni e altre rappresentanze
della società civile veneziana -che elabori un'efficace
integrazione e completamento delle
procedure già in essere da parte delle istituzioni preposte
(Comune, Prefettura, Protezione
Civile...) nonché del Piano Provinciale di Emergenza, elaborato
come da D.L.vo 112/98, al fine di
creare maggiore efficacia e complementarietà tra istituzioni e
cittadini in un’azione comune e
corale volta all'affrontare i disagi e i pericoli che situazioni di
emergenza legata alle maree comportano
alla popolazione residente e agli ospiti della città.
Siamo infatti fortemente convinti che
un ampliamento e un consolidamento di protocolli di
emergenza sia indispensabile,
inserendovi eventualmente anche istituzioni ed enti che hanno larga
presenza di sedi ed attività in centro
storico.
Inoltre auspichiamo in tal modo di
favorire un miglior coordinamento tra centro maree, istituzioni,
enti vari, imprese e cittadini,
avvertito dalla città, come si può evincere dalle tante proteste
emerse
nei primi giorni di dicembre.
Quale primo strumento di cui dotare
tale tavolo, abbiamo quindi elaborato la seguente proposta di
protocollo di procedure comuni per un
piano di emergenza “maree”, dove specificare in termini di
competenze e reperibilità, i ruoli che
ogni istituzione deve avere nel caso si verifichi l'emergenza.
Poiché qualsiasi piano di protezione
civile prevede dei protocolli fra i vari attori che entrano in
gioco in caso di emergenza, detto
protocollo deve prevedere un piano di emergenza da aggiornarsi
ogni 6 mesi
LA PROPOSTA
1. Del principio di “Emergenza”
E’ indispensabile arrivare alla
definizione chiara e inequivocabile dei parametri che individuano i
vari livelli d’emergenza ai quali
corrispondano precise sequenze d’azioni istituzionali coordinate
2. Del potenziamento del Centro Maree
Poiché nell’attuale stato di
vulnerabilità la previsione degli eventi eccezionali di acqua alta è
alla
base di tutte la catena informativa che
permette alla cittadinanza di difendersi per tempo, si ritiene
che la preziosa e indispensabile opera
svolta dagli addetti del Centro Maree non solo debba essere
maggiormente conosciuta, ma anche
maggiormente valorizzata, ad esempio attraverso azioni di
potenziamento del centro, della sua
rete telemareografica e correntometrica e della modellistica
impiegata, da concordare con il centro
stesso.
3.Dell’informazione al pubblico
Si ritiene debba essere implementato il
servizio di informazione in tempo reale della situazione
maree, segnatamente attraverso:
a) Maggiore promozione del sistema di
allerta capillare del rischio acqua alta via sms e sviluppo
dello stesso (anche mediante eventuali
accordi con i gestori telefonici volti a contenere i costi);
b) attivazione di specifica
messaggistica sui display posizionati presso le fermate degli autobus
(o
all’interno degli autobus) ACTV e/o
ATVO diretti a Venezia che avvertano del livello dell'acqua,
così che chi arriva dalla terraferma
possa regolarsi di conseguenza.
c) attivazione di specifica
messaggistica sui display posizionati presso le uscite degli
aeroporti
dedicati a Venezia (Tessera e Treviso)
d) Avvisi audio nelle principali
Stazioni ferroviarie del Dipartimento Regionale Veneto e
e) Sistema di rilevamento e successiva
informazione sul web del centro maree con aggiornamenti in
tempo reale, grazie alle segnalazioni
di soggetti aderenti al presente protocollo e presenti nei diversi
punti della laguna.
f) Miglioramento della distribuzione di
materiale a stampa (guida con mappa) multi-lingue per
informare anche le presenze straniere
sulla tipologia del fenomeno “acqua alta” e le sue
caratteristiche, su eventuali procedure
da seguire nonché sui presidi medici, ospedalieri e di pronto
soccorso presenti in città
g) Divulgazione di eventuali messaggi
“a voce” almeno anche in inglese, per informare gli stranieri
presenti in città sullo stato della
situazione.
4. Delle procedure da attivarsi durante
l’alta marea
Premesso che allo stato attuale non ci
è stato ancora possibile visionare tutti i documenti relativi alle
eventuali procedure già esistenti in
caso di acqua alta della Prefettura, del Comune di Venezia,
dell’Actv, di Vesta, ecc., qualora
tali documenti non lo prevedessero già, si propone di includere nel
Piano Emergenza:
a) obbligo di diminuzione dei limiti di
velocità dei natanti con una altezza di marea superiore ai 90
cm. ed un divieto di navigazione a
motore sopra il metro e 10 (tranne per i servizi pubblici e quelli
ritenuti indispensabili).
b) divieto di mettere fuori le
immondizie dopo il suono delle sirene e, se già esposte, l'obbligo
di
ritirarle.
c) espressa richiesta agli utenti
privati affinché nei due giorni successivi al fenomeno dell’alta
marea seguano scrupolosamente le due
tipologie di "differenziata" (carta, vetro e lattine) per
facilitare così lo smaltimento del
sovrappiù di immondizie per lo più legate ad attività commerciali
d) utilizzo di passerelle non
galleggianti con un sistema rapido di fissaggio ai cavalletti.
5. Del rilevamento di danni
Una volta individuati i diversi livelli
d’emergenza, si favoriscano le seguenti azioni:
a) prelievo di campioni d’acqua in
punti importanti e strategici della Laguna e dei canali interni
veneziani, al fine di analizzarne la
composizione chimica e batteriologica (rischio inquinamento)
b) ai ritiri dei giorni successivi ad
un fenomeno di acqua particolarmente alta, Veritas comunichi i
dati (tonnellate o metri cubi) di
immondizie raccolte in più rispetto al quantitativo medio
6. Obiettivi e conclusioni
La presente proposta di protocollo –
ampliabile – è volta al miglioramento dell’attuale sistema di
procedure da adottarsi fino all’entrata
in funzione del sistema di salvaguardia MOSE, chiamato a
garantire il superamento delle
problematiche sollevate e delle lacune evidenziate dall’attuale
sistema di gestione dell’emergenza
acqua alta.
Si ritiene necessaria una verifica con
i diversi soggetti interessati dai contenuti del presente
documento, perciò è nostra intenzione
stimolare l’avvio di un ciclo di incontri operativi in cui i
diversi enti e istituzioni possano
operare un’analisi tecnica approfondita dello stato d’essere e
confrontarsi sulla fattibilità delle
nostre proposte.
Anna Brondino
40xVenezia