Caro
8 marzo,
ti
conosco da tantissimi anni e, siccome sei un amico e ti voglio bene,
vorrei dirti alcune cose che mi stanno a cuore.
Anche
quest'anno ci incontreremo, ma ho paura che questa volta molte cose
siano cambiate, non credo proprio più tu ti bebba agghindare con
chili di mimose e vestiti elegantissimi da concerto o da conferenza,
i tempi sono cambiati e la crisi sociale ed economica incombe sulla
nostra testa come un cappello da funerale .
Vorrei
tanto che quest'anno tu ti vestissi in maniera semplice, sobria ed
economica.
Vorrei
che i soldi che tu spendi per fiori, conferenze, feste, concerti, li
spendessi per educare al rispetto personale, per far capire agli
italiani (tutti, anche i politici) che ogni cittadino del nostro
paese deve essere ascoltato, accolto ed aiutato a realizzare le sue
aspirazioni .
Insomma
meno chiacchere e più azioni concrete, ma sopprattutto non solo
delimitate al nostro incontro annuale .
Non
siamo in un bel periodo, come ti ho già detto, molte donne sono
uccise o subiscono violenza dai loro compagni e tante famiglie non
arrivano alla fine del mese, ma questo deve darci la possibilità di
riscoprire vecchi valori come il rispetto per la storia di tutti , la
solidarietà e la sobrietà, valori che le donne e gli uomini
d'Italia potrebbero cercare di insegnare ai loro figli ogni giorno,
Anche
qui a Venezia la nostra amministrazione sembra sia incapace di capire
che il tuo incontrarti non debba restringersi al poco tempo che ci
concedi, ti prego cerca di far loro capire che la tua sobrietà è un
valore a cui devono seguire pochissime parole, ma moltissime azioni
concrete
Un
abbraccio
Anna
Brondino
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