Ho
appreso, con comprensibile stupore, che il geom. Bertoncello è stato
riammesso all’esercizio della libera professione dal Consiglio dei
Geometri. Il presidente della categoria, da voi intervistato, ha
dichiarato che si tratta di un provvedimento temporaneo in attesa che
il consiglio prenda le opportune misure disciplinari. Non entrando
nel merito e nei tempi di tali procedure, ritengo e credo che il
ruolo dei collegi professionali, difesi con forza e mantenuti in
essere dall’ultimo decreto Monti, debba essere di Disciplina della
Professione a favore della tutela del Cittadino e non certo di
protezione della casta. Come residente nel delicato e prezioso centro
storico di Venezia, leggo ed interpreto la notizia negativamente; i
“furbetti”, cito un termine più volte utilizzato dalla stampa
nella vicenda, non solo sono liberi, ma possono pure continuare,
legalmente, a fare la professione. Che bell’esempio, ma soprattutto
oltre al danno la beffa: sciocchi quei Cittadini Onesti che si
rivolgono a Professionisti che non hanno agganci. Ma, caro Direttore,
il Comune, l’Assessore all’Edilizia, i Funzionari, che subito
dopo lo scandalo hanno manifestato con forza e vigore sdegno per
l’accaduto, annunciando una rapida e strutturale riforma
dell’impianto degli uffici SUER e SUAP ad oggi cos’hanno fatto?
Le categorie professionali del comparto edilizia, le associazioni, i
Collegi non si costituiscono parte civile a favore di un’onesta
declinazione della professione e contro la possibilità di
un’illecita concorrenza che danneggia la Committenza e svende pezzi
di città ? Gli immobili, realizzati con procedure ritenute
truffaldine dalla Magistratura, non vengono ritenuti degni
d’interventi relativi all’annullamento della liceità edilizia
impedendone così l’uso ? Ho atteso qualche giorno, ma alla
notizia è seguito il silenzio. Non si lamentino più i Cittadini
Veneziani se una loro pratica necessita di due anni per avere
risposta, magari negativa o d’integrazione atti. A questo punto
siamo tutti colpevoli, a cominciare da chi ha il potere ed il dovere
di fare, ma non ne ha il coraggio.
Lettera firmata
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