sabato 8 febbraio 2014

Per noi tutti nella loro diversità sono uguali


A proposito della vicenda Seibezzi e i suoi libretti ci preme anzitutto capire come una istituzione quale il comune di Venezia abbia bisogno di dare una delega per il rispetto dei diritti civili.Crediamo che sia implicito che ogni istituzione pubblica tuteli i diritti civili di tutti i cittadini i applicazione all'articolo 3 della nostra costituzione.
Quindi crediamo che le risorse affidate per lo svolgimento di questo compito potevano essere usati per esempio per la pulizia delle scuole afferenti al comune , detto questo ci chiediamo quale sia accezione che la maggioranza dei cittadini da alla parola famiglia . Qualsiasi democrazia esiste perchè parte da una dialettica costruttiva tra maggioranza e minoranza , ma se le minoranze vanno tutelate , rispettate, accolte e ascoltate  è chiaro che non possono imporre la loro visione alla maggioranza soprattutto in temi così delicati che riguardano le dinamiche educative  interne di ogni singola famiglia . 
Partendo dal fatto che ogni genitore  italiano dovrebbe educare i propri figli ad essere cittadini che conoscono e seguono i dettami della nostra carta costituzionale , la scelta dell'età da cui far sorgere questo tipo di sensibilità debba essere a discrezione di ogni singola famiglia a seconda della sensibilità dei singoli figlio e dei loro percorsi . Nessun ente può conoscere un bambino quanto i genitori e spetta a loro capire quando il bimbo sia pronto per cominciare questo percorso educativo .  
Quindi non siamo affatto in accordo con le scelte della consigliera Seibezzi e l'uso che ella ha fatto delle risorse dei cittadini, in questa occasione che crediamo sia solo uno spot pubblicitario di auto promozione che niente ha a che fare con il bene comune del nostro territorio .